Baylee reviewed Aphrodite by Pierre Louÿs
Aphrodite
3 stars
Content warning Libro con violenza, tortura, morte, pedofilia
Sarà difficile scrivere una recensione di questo libro perché è contemporaneamente un romanzo estremamente problematico (e sto usando un eufemismo) ed estremamente interessante. Immagino che non sorprenda nessunə il fatto che in un romanzo erotico del 1896 il nostro concetto di consenso appaia più volte violato – lo è anche in molti erotici contemporanei, figuriamoci! – ma la presenza di un rapporto pedofilo può mettere a dura prova la nostra esperienza di lettura. È vero che si tratta di un rapporto consumato nel contesto di una società fittizia dove questo è normalizzato, ma io sto leggendo nel contesto della mia società dove non c’è verso che una bambina di dieci anni abbia un rapporto consensuale con un uomo adulto.
Detto questo, Aphrodite è un romanzo sorprendente perché non ti aspetti che già a fine Ottocento sia stata scritta una storia dove si mette in evidenza che squilibri di potere importanti non portano mai a relazioni sane. Criside e Demetrio, ə protagonistə del romanzo, mettono in scena un dramma che affonda nel simbolismo e fin da subito ci fa apparire chiaro che, sebbene si avvicinino l’uno all’altra secondo i topoi dell’amore romantico, questo non potrà mai tradursi in un amore sano perché tra di loro si instaurano subito delle dinamiche di desiderio di possesso e sopraffazione che sono incompatibili con la strada incantata che conduce alla felicità senza ombre.
Ancora più sorprendente è la constatazione che nel romanzo la relazione ideale è tra due ragazze, Rodide e Mirto. È un po’ meno sorprendente alla luce del fatto che Louÿs fu amico di diverse persone omosessuali del suo tempo, come Oscar Wilde e André Gide, ma comunque questo ribaltamento della consuetudine di far finire in tragedia – o in un nulla di fatto – le coppie lesbiche della letteratura è degno di nota.
È interessante constatare che alla fine l’umana pietà venga da quei soggetti che ə contemporaneə di Louÿs avrebbero annoverato tra ə corrottə e ə edonistə deditə solo al piacere, brutta gente che non apprezza la devastazione provocata dall’ira, dall’odio e dall’indignazione. Alcuni momenti sono quasi commoventi nella loro dimostrazione di riguardo nei confronti delle vittime del furore cieco.
Non so se ne consiglierei la lettura perché gli aspetti problematici sono tanti e non da poco: se la vostra sensibilità ve lo consente, dategli una possibilità.